fotografia in bianco e nero, una donna che scrive alla scrivania vicino a una finestra.
Storia

Sei scrittrici europee

Scopriamo le loro opere

di
Europeana Foundation

Il contributo delle donne alla letteratura europea è stato spesso sottovalutato.

In questo blog parleremo di sei scrittrici europee che hanno lasciato il segno nel mondo letterario.

Matilde Serao

Matilde Serao è stata giornalista e scrittrice. Nata in Grecia, si trasferì in Italia durante l'infanzia. È stata la prima donna a dirigere un giornale italiano e, nel 1904, a crearne uno tutto suo Il Giorno .

fotografia ritratto in bianco e nero di Matilde Serao.

Serao è stata autrice di numerosi romanzi e per sei volte si è candidata al Premio Nobel per la Letteratura. Nel 1916 pubblicò Parla una donna, una raccolta di articoli originariamente pubblicati sul suo giornale, che riguardavano esperienze di donne italiane durante la Prima Guerra Mondiale.

«…Esso non è uscito dalla penna di una scrittrice: in esso, parla una donna. Non vi troverai nessuna veste letteraria: ma vi sentirai, io spero, io credo, la sincerità di un vivo ma contenuto dolore, il fervore di una immensa speranza.»

Jelena J. Dimitrijević

Jelena J. Dimitrijević è stata la prima scrittrice femminista serba. Nata a Kruševac, nella Serbia centrale, nel 1862, ricevette un'ottima istruzione fino a quando una ferita all'occhio non la costrinse ad abbandonare gli studi. I medici le proibirono persino di leggere e scrivere!

Tuttavia, Dimitrijević ignorò il parere dei medici e continuò a studiare. Nel corso della sua vita imparò a parlare inglese, francese, tedesco, greco, russo e turco.

fotografia ritratto in bianco e nero di Jelena J. Dimitrijević.

All'inizio del XX secolo si trasferì a Belgrado, dove diventò subito una scrittrice di successo, nonché membro della Società degli Scrittori Serbi. Nei quarant'anni successivi viaggiò molto e si dedicò alla scrittura e alla pubblicazione di poesie, romanzi e diari di viaggio.

«…šta bi bilo od žena - putnica? Jer za muškarce - putnike, ili bar za nekog od njih našla bi se neka Kalipsa, ako ne bi našli svi u moru grob. Nisam čula još ni za jednog boga koji bi spašavao žene - putnice prilikom brodoloma; niti sam čitala o ijednom bogu koji bi ih posle katastrofe zadržavao u svojoj pećini.»

«…che ne sarebbe stato delle donne in viaggio? Perché per quanto riguarda gli uomini in viaggio, almeno uno di loro, avrebbe trovato una Calipso , oppure tutti avrebbero trovato la morte. Non mi pare di aver sentito parlare di un personaggio mitologico che avrebbe salvato una donna durante un naufragio; né ho mai letto di un dio che le avrebbe ospitate nella sua grotta dopo il disastro, proprio come fece la ninfa Calipso nel racconto di Ulisse.»

Selma Lagerlöf

La scrittrice svedese Selma Lagerlöf è stata la prima donna a vincere il premio Nobel per la letteratura, assegnatole nel 1909.

Lagerlof è nata nel 1858 nella Svezia occidentale. Lavorava inizialmente come insegnante, tra il 1885 e il 1895, e intanto si impegnava nella stesura del suo primo romanzo La saga di Gösta Berling, pubblicato nel 1891.

Dal successo di quest’opera ottenne le finanze necessarie che le permisero di concentrarsi sulla scrittura. All'inizio del XX secolo, Lagerlöf pubblicò moltissime opere teatrali, romanzi e racconti. Si aggiudicò il Premio Nobel per il suo "elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano i suoi scritti".

fotografia ritratto in bianco e nero di Selma Lagerlöf.

Dal 1894, Lagerlöf ebbe una relazione con Sophie Elkan, anch'essa scrittrice svedese. I loro scritti riflettono il profondo legame che le univa. Tuttavia, dato che l'omosessualità tra le donne era un argomento tabù, nessuno delle due rivelò pubblicamente la loro relazione.

«För så länge det finns intressanta böcker att läsa, tycker jag inte att varken jag själv eller någon annan behöver vara olycklig.»

«Infatti, finché ci sono libri interessanti da leggere, mi sembra che né io né nessun altro, se è per questo, debba essere infelice.»

Carolina Coronado

Carolina Coronado è stata una scrittrice e poetessa spagnola del periodo romantico del XIX secolo.

Nacque nel 1820 in Estremadura. La sua formazione riguardava in particolare la moda e i lavori domestici, ma si interessava anche di letteratura.

fotografia in bianco e nero di Carolina Coronado.

Nel 1839 fu pubblicata la sua prima poesia A la palma, in un giornale chiamato El Piloto. Nel 1843 uscì una raccolta delle sue poesie, con nuove versioni ripubblicate nel 1852 e nel 1872. Oltre alla poesia, pubblicò romanzi e opere teatrali.

I suoi scritti affrontano temi diversi, caratterizzati da una forte critica verso le ingiustizie sociali, la violenza e i pregiudizi nei confronti delle donne.

«En esta población tan vergonzosamente atrasada, fue un acontecimiento extraordinario el que una mujer hiciese versos, y el que los versos se pudiesen hacer sin maestro, los hombres los han graduado de copias y las mujeres, sin comprenderlos siquiera, me han consagrado por ellos todo el resentimiento de su envidia.»

«In questa popolazione vergognosamente retrograda, il fatto che una donna scrivesse in versi e soprattutto che quei versi potessero essere composti senza l’aiuto di un maestro era visto come un evento straordinario, gli uomini li consideravano copie e le donne, senza nemmeno capirli, mi hanno dedicato tutto il risentimento della loro invidia.»

Dora Gabe

La scrittrice ebrea bulgara Dora Gabe ha pubblicato poesie, per adulti e bambini, oltre a saggi, racconti, traduzioni e libri di viaggio.

È nata nel 1888 a Dabovic, un villaggio rurale del nord-est della Bulgaria. Suo padre fu il primo ebreo eletto all'Assemblea nazionale bulgara. Dora frequentò il liceo a Varna e l'università a Sofia. Ha studiato anche in Francia e in Svizzera.

una fotografia in bianco e nero di Dora Gabe.

Пролет («Primavera»), una delle sue prime poesie, fu pubblicata nel 1900 quando Gabe era ancora adolescente. Per tutti gli anni Venti scrisse molto. Nel 1922 fondò il Comitato bulgaro-polacco e presiedendolo per molti anni, al fine di promuovere le relazioni tra i due Paesi attraverso l’arte.

Oggi Dora Gabe è considerata una delle poetesse bulgare di maggior successo e gode di grande stima per la sua arte e la sua beneficenza.

«Тия ниви! Ечемиците лъкатушат. Окото трепери, като ги гледа, и вятърът тича по тях. Вятърът е весел и ляга по гръб, влачи се по зелената черга. Дига се, хуква и размътя зеленият цвят на най-далечната нива, чак оттатък белите облачни кълба... Нивите пеят. Всяко стръкче си излива гласа, а вятърът грабва песента.»

«Quei campi di orzo sono serpeggiant!. L'occhio trema a guardarli, e il vento cade su di essi. Il vento è allegro e si sdraia sulla schiena, trascinandosi sul tappeto verde. Si alza, corre e confonde il colore verde dei campi più lontani, da lì in poi candide nubi... I campi cantano. Ogni stelo emette la sua voce, e il vento ne afferra il canto.»

Gabrielė Petkevičaitė-Bitė

Scrittrice, educatrice e attivista, Gabrielė Petkevičaitė, nella Lituania, è stata una pioniera dei diritti delle donne.

Ha partecipato attivamente alla Rinascita nazionale lituana, un periodo culturale e politico della storia del Paese che ha portato alla formazione della nazione moderna. Nel 1920, presiedette la prima sessione del primo parlamento dello Stato indipendente lituano.

fotografia in bianco e nero, cinque donne sedute o in piedi intorno a un tavolo.

Scriveva regolarmente articoli per Varpas, un giornale mensile lituano. Il giornale fu pubblicato nonostante il divieto di stampa, che proibiva le pubblicazioni in lituano nell'Impero russo, dal 1865 al 1904.

In totale, Gabrielė scrisse circa 400 articoli per vari giornali sotto lo pseudonimo di Bitė, che significa "ape", per il suo forte interesse per l'apicoltura.

«Tik sąmoningumui išsiplėtojus, sakant, žmogui iš kūdikio vystyklų išaugus, patiriame visi, kokia mes, kiekvienas skyrium, dulkelė pasaulyje, tiesiog nepastebimas pasaulio didybės atomas... Todėl nesipykdinkime, pastebėję vaikų ir jaunuolių savingumą. Tai paprastas gyvenimo kelias.»

«È solo quando la coscienza si sviluppa, quando inizi a camminare con le tue gambe, per così dire, che tutti noi ci rendiamo conto di essere solo un granello di polvere in questo mondo, solo un atomo invisibile nell'immensità dell'universo... Per questo non dobbiamo arrabbiarci per l'egoismo dei bambini e dei giovani. È lo stadio della semplicità del vivere.»


Traduzioni: Angelica Giallombardo, Fondazione Europeana