dipinto a colori di un giardino con fiori e piante fiorite ed edifici urbani sullo sfondo.
Storia

I giardini botanici: dove la natura incontra la scienza e la società

In Europa esistono più di 900 orti botanici

di
Aleksandra Strzelichowska (si apre in una nuova finestra) (Europeana Foundation)

Gli orti botanici sono dei giardini progettati per lo studio, la coltivazione e la propagazione di specie vegetali autoctone e straniere.

Queste riserve naturali possono essere gestite da uno Stato, da comuni o da privati. Alcuni sono affiliati a istituti di ricerca botanica delle università.

Scopriamo di più sull’argomento e lasciamoci ispirare da dipinti, foto e illustrazioni che riflettono la bellezza della natura.

Dalle proprietà terapeutiche all'interesse scientifico

Sin dai tempi del Medioevo si sono coltivate piante che avevano effetti benefici sulla salute degli esseri umani. Durante il Rinascimento, questi giardini sono diventati istituzioni ufficialmente riconosciute, spesso affiliate ad università.

illustrazione a colori di un orto botanico dall'alto.

Col passare del tempo, gli orti botanici iniziarono a includere anche piante che non avevano effetti curativi, ma che erano considerate comunque interessanti o belle da guardare. Venivano coltivate, studiate e classificate da botanici.

fotografia in bianco e nero di un cactus in un vaso all'interno di una serra.
fotografia in bianco e nero di due boscaioli che tagliano degli alberi mentre un uomo li osserva.

Gli erbari e la preservazione delle piante

Molti giardini botanici dispongono di erbari - collezioni di piante pressate ed essiccate, utilizzate per la ricerca. Queste raccolte sono essenziali per la catalogazione delle piante. Per questo è molto importante includere quante più caratteristiche possibili della specie di riferimento: fiori, steli, foglie, semi e frutti.

Gli erbari svolgono un ruolo cruciale nella preservazione della biodiversità in tutto il mondo.

fotografia a colori di una cartella d'erbario marrone.
fotografia a colori di un campione botanico.

Piante da tutto il mondo

Con l'aumento dei viaggi e del commercio oltreoceano nel XVIII e XIX secolo, in Europa sono state importate sempre più specie vegetali.

Queste necessitavano di condizioni climatiche ideali per poter sopravvivere in Europa. È così che le prime aranciere, palmeti e serre riscaldate sono diventate parte integrante di molti giardini pubblici, nonché di residenze e palazzi privati.

fotografia in bianco e nero di una serra in un giardino botanico.
fotografia a colori di piante in una serra.
cartolina a colori con un montaggio di scene del giardino botanico di Cluj.

Con lo sviluppo della tecnologia, questi luoghi erano in grado di soddisfare le esigenze di specie vegetali sempre più numerose. L'interesse per la raccolta di campioni vegetali provenienti da tutto il mondo andò oltre gli interessi puramente scientifici. Rifletteva le ambizioni imperialiste ed era diventato un mezzo di espansione coloniale, volto a migliorare la coltivazione di alcune piante per ragioni economiche.

Al servizio della comunità

Gli orti botanici oggi rappresentano un'oasi naturale in molte città e spesso un diversivo per fuggire dal caos e dalla routine quotidiana. Alcuni sono vere e proprie attrazioni turistiche oppure possono essere luoghi ideali per l’organizzazione di eventi particolari.

In generale, svolgono un ruolo importante per la sensibilizzazione della società verso l’ambiente, grazie ad alcuni programmi educativi che prevedono la partecipazione delle comunità.

fotografia a colori di due persone in piedi in un giardino pensile.
fotografia in bianco e nero di persone che praticano arti marziali in un giardino.
fotografia in bianco e nero, due giovani donne che ballano in un edificio simile a una serra.
fotografia in bianco e nero di un uomo accovacciato a guardare i fiori.

Quindi, se vi va di stare un po' da soli, di scattare qualche foto nel verde per il vostro profilo Instagram. Se volete imparare qualcosa di nuovo o contribuire alla tutela ambientale, andate a visitare l’orto botanico più vicino a voi.


Traduzioni: Angelica Giallombardo, Fondazione Europeana